Vi siete mai chiesti cosa vuol dire “argento punzonato”?
Se siete entrati in un negozio di antiquariato o se, semplicemente, avete richiesto una valutazione dei vostri oggetti di argento, avrete di sicuro sentito parlare di punzonatura dell'argento.
L’argomento non è semplice. Al contrario meriterebbe uno studio molto approfondito. Iniziamo però a capire cosa vuol dire punzonare, almeno nell’ambito dei metalli preziosi.
Con il termine "punzonatura" si indica l'uso di imprimere sul metallo (con uno strumento di nome punzone) dei simboli, segni o forme. Anticamente, questa tecnica era usata soprattutto nell'ambito dell'arte orafa, per lavorare metalli preziosi.
A cosa serve incidere questi simboli sui metalli preziosi?
Il marchio garantisce la qualità del metallo e può indicare il titolo, la città da cui proviene, la bottega originaria o anche l’anno.
Le norme che regolano le caratteristiche della punzonatura sono state modificate nei secoli e sono diverse anche da paese a paese.
Grazie ai diversi tipi di punzonatura che si sono susseguiti negli anni, è possibile capire non solo la qualità del metallo ma anche l’età dell’oggetto.
A questo punto è facile comprendere come la punzonatura di un oggetto, specie se antico, sia determinante per una valutazione economica.
Ma vediamo insieme qualche esempio di punzonatura a partire dall’Unità di Italia. Perchè partiamo da questa epoca? Semplice. Nel 1870, con il raggiungimento dell'unità d’Italia, venne introdotto un unico sistema di punzonatura dell'argento abbandonando i vari sistemi in uso negli Stati preunitari.
Solitamente l'argento aveva solo il punzone '800' (titolo dell'argento 800/1000) e, qualche volta, anche il punzone personale dell'argentiere come in questo esempio.
